LA CASA SULLA ROCCIA – di Antonio Monda – ROMANZO
Ho appena finito di leggere questo libro, acquistato pochi mesi or sono in una nota libreria milanese dopo aver assistito ad una presentazione da parte dell’autore, il quale mi ha anche fatto una piccola dedica. E’ un libro che si legge velocemente, con una trama piuttosto semplice, caratterizzata da alcuni salti temporali che la valorizzano.
La voce narrante di questo romanzo è la protagonista femminile: Beth Barron da sposata, Elizabeth Dempsey, o meglio “Liz”, da nubile, moglie di Warren, influente avvocato di New York, dove il libro è ambientato. Sono una coppia molto unita, e gli amici li chiamano “la casa sulla roccia” per la solidità del loro matrimonio, che dura da ben trentotto anni. Beth e Warren hanno tre figli, che hanno conquistato la loro indipendenza.
Warren è il marito perfetto, troppo perfetto, quasi irreale. Bello, ricco, di successo, raffinato, premuroso, innamorato e protettivo. Se non fosse che la moglie ci fa capire che, nel corso della loro lunga unione, lui abbia avuto una relazione extraconiugale, potrebbe tranquillamente essere il Principe Azzurro.
Luis, il primo amore di Elizabeth, il solo a chiamarla “Liz”, è un personaggio interessante, con una forte personalità, che le fa vivere una passione giovanile travolgente. Studente di filosofia, amante della poesia e dell’arte, fiero delle sue origini spagnole anche se era nato a New York, è un ragazzo passionale e istintivo, esattamente il contrario di Warren.
Elisabeth nel libro non ha una personalità spiccata, anzi, a parte la bellezza esteriore che la caratterizza, è un personaggio piuttosto “passivo”, se non fosse che è lei a decidere il destino dei due uomini, con le sue scelte.
Il finale mi ricorda, per certi versi, quello de “L’età dell’innocenza” di Edith Wharton o de “L’amante” di Marguerite Duras. Dopo tanti anni, una vita in realtà, ecco che arriva la telefonata di Luis a Liz, perché certi amori sono eterni, non si possono dimenticare. Ma poi, alla fine, non si incontreranno. Meglio ricordare come eravamo, perché adesso siamo persone diverse.
Il libro si chiude in maniera speculare, con un “Grazie” pronunciato prima da Luis e poi da Elizabeth: Luis per avere avuto l’opportunità di “rivedere” il suo grande amore attraverso la figura della figlia di “Liz”, ed Elizabeth per avere avuto la vita che voleva.
Benché la trama sia piuttosto semplice, il libro contiene però delle riflessioni interessanti sull’amore e sulle scelte che nella vita ci troviamo a dover affrontare, che valgono la lettura.
“La casa sulla roccia” di Antonio Monda, Mondadori, pagg. 138, euro 17
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A me è piaciuto questo passo a pag. 59: ‘Di notte, nel nostro letto freddo, mi disse che di tutte le cose che avesse mai scritto San Juan de la Cruz ce n’era una da non dimenticare mai: “Al tramonto della vita saremo giudicati sull’amore”.